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Diego Parassole

Diego Parassole: istruzioni per l'uso

Quando qualche giorno fa mia figlia mi ha detto: “Da grande, voglio fare il tuo lavoro. Ma tu, papà, esattamente che lavoro fai?”, ho avuto un attimo di imbarazzo.
La maggior parte di quelli che mi conoscono, pensa che io faccia il comico, perché mi ha visto in televisione, in teatro, su internet... ma non faccio solo il comico.
Potrei dire che dal 1995 mi occupo di formazione.
Ma non faccio solo il formatore.
Potrei dire che faccio il coach.
Ma non sono solo un coach.
Potrei dire che mi occupo di neuromarketing, di storytelling, di public speaking, di team building.
Potrei dire che mi occupo di mindfulness.
... che negli ultimi anni ho scritto 3 spettacoli sull’ambiente, un libro sul cibo e uno spettacolo che racconta l’amore dal punto di vista del cervello.
Che da alcuni anni mi occupo dell’applicazione delle neuroscienze in azienda. Perché il nostro cervello ha circa 100 miliardi di neuroni che ci permettono di fare migliaia di idiozie in milioni di modi diversi. E, per evitare che questo succeda, ci conviene farli funzionare al meglio.
Potrei dire che le mie competenze teatrali, televisive e radiofoniche mi consentono di utilizzare strumenti e tecniche originali e che nascono da una lunga esperienza sul campo. Ma ogni tanto, per non essere troppo serioso, mi è rimasto il vizio di far ridere. E questo contribuisce ad aumentare il livello di attenzione dei partecipanti... e quindi l’apprendimento.
Insomma, le mie, sono aule di formazione dove può succedere che alla fine... chiedano il bis!
Potrei dire che ho insegnato e insegno in università.
Potrei dire che non ho fatto un corso di mnemotecnica, per cui... di sicuro mi sono scordato qualcosa.
Potrei dire un sacco di cose... ma ci metterei troppo tempo e so che voi non ve avete molto.

In due parole, potrei dire: aiuto le persone a lavorare meglio.
Ma, soprattutto, potrei dire che, dopo che ho spiegato tutte queste cose a mia figlia, mi ha detto: ”Sì, va bene, ma da grande, papà, cosa vuoi fare?”


Formazione: Brain Speaking

Ovvero: l'arte di comunicare... facendo in modo che il pubblico rimanga.
Quante volte ci è capitato di assistere a una riunione o a una presentazione aziendale che non ha saputo coinvolgerci fino in fondo?
Quante volte siamo usciti perplessi dall'incontro con un cliente o da un meeting i cui contenuti ci sono stati presentati in una maniera poco accattivante o addirittura noiosa? 

Quando siamo spettatori sappiamo bene quanto è facile distrarci. Eppure quando sta a noi preparare una presentazione, spesso diamo per scontato che basterà "dire", "enunciare" i nostri contenuti per far sì che i presenti ci ascoltino e ci capiscano. E così, spesso, ci dimentichiamo di costruire speech che catturino l’attenzione dei nostri interlocutori, che li facciano appassionare alle nostre idee, ai nostri progetti o ai nostri prodotti. 

Ma quanto potrebbero migliorare le nostre performance se riuscissimo a comunicare al meglio? Se fossimo consapevoli delle nostre modalità comunicative e riuscissimo a potenziare i nostri punti di forza e neutralizzare quelli di debolezza?

Brain Speaking, il primo percorso basato sulle neuroscienze e sui meccanismi di funzionamento del nostro cervello, ci permette di potenziare le nostre soft skills e ci aiuta a capire come possiamo suscitare l’attenzione e l’interesse dei nostri interlocutori. Per riuscire a comunicare meglio e vendere di più, e per instaurare migliori relazioni coi nostri interlocutori. 

I nostri percorsi formativi vengono costruiti sulla base delle esigenze dell'azienda committente e dei partecipanti: per questo non esiste un catalogo predefinito, uguale per tutti.

Tra i principali temi affrontati nei vari moduli: Sincronizzati (ovvero come costruire una buona relazione coi nostri interlocutori), il public speaking, il feedback, la gestione delle emozioni e dello stress, il team building, lo storytelling.

 

Speech di neuroscienze

Gli unici spettacoli di neurofisiologia comica, costruiti a partire da una dettagliata documentazione scientifica.
Partendo dalle più recenti e avanzate ricerche scientifiche, Diego Parassole affronta il tema della vendita in "Perché l'ho comprato", il tema del cambiamento in "Change your mind", quello del feedback in "Feedback got's talent",  quello dello stress e del benessere aziendale in "Aiuto mi si sono accorciati i telomeri", quello relativo ai valori aziendali in “Valori in corso” e quello dell’intelligenza artificiale, dell’interazione “uomo-macchina” e della digital transformation in “Come usare l’intelligenza artificiale senza perdere la testa” . 

Tutti questi speech possono essere costruiti su più livelli di personalizzazione e gli argomenti da raccontare vengono definiti insieme al committente. A richiesta possono essere affrontati anche altri argomenti (il team, le soft skill, e molti altri). 

Struttura dell'intervento
Il monologo parte da un momento comico iniziale che racconta alcuni dei meccanismi di funzionamento del cervello. Questo per catturare l'attenzione del pubblico, per predisporlo all'ascolto e introdurre comicamente alcuni concetti che verranno sviluppati nella seconda parte dello speech in maniera più approfondita. La seconda parte dell’intervento, sempre divertente ma con un occhio più focalizzato sui contenuti, viene definita a seconda delle necessità del committente (durata, livello di approfondimento, scelta del linguaggio più o meno sofisticato in funzione del target di pubblico presente). 

Riferimenti scientifici
Il monologo si ispira alle ricerche dei premi Nobel Daniel Kahneman, Richard Thaler, e dei neuroscienziati John Medina, Daniel J. Siegel, Richard Davidson, Daniel Goleman e molti altri.


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